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Fa bene essere vegani o vegetariani? Fa male? Un dibattito aperto ormai da moltissimo tempo, anni in cui si assiste ad una vera e propria battaglia tra categorie.
Le ragioni che oggi portano ad un cambiamento drastico dei regimi dietetici dovrebbero essere più coscienziose.
L’alimentazione non va trattata come una moda e l’informazione oggi è accessibile a tutti.
Dobbiamo saperne accettare e riconoscere i rischi ed i benefici.
Nutrirsi deve essere un piacere nel condividere pensieri ed opinioni diverse, proprio come l’incontro fra due culture.

In questi ultimi decenni si sente sempre più parlare di uomini e donne che diventano vegetariani o vegani, sovvertendo tutte le loro convinzioni.
Come mai tantissime persone stravolgono la loro disciplina alimentare decidendo di passare al vegetarianismo?
Questo è il vero quesito che dovremmo porci in quanto tali tipologie di nutrizione esistono da moltissimi decenni e se ne sente parlare maggiormente ora con l’avvento delle scienze che sovente focalizzano l’attenzione nel dimostrare i rischi di un consumo di alimenti di origine animale.
Ma il problema non risiede nel fatto stesso di consumare le carni o le uova, quanto negli abusi protratti nel tempo circa il consumo dei suddetti alimenti.
Che le proteine animali siano più ricche di grassi saturi è assodato, ma il cuore del dibattito è rappresentato dall’ eccessivo utilizzo di quest’ultime ignorando che ci possa essere una alternativa altrettanto valida.
Mens sana in corpore sano
Ciò di cui ci nutriamo in un certo senso ci rappresenta. Esprime ciò che siamo, traduce i nostri gusti ed anche le nostre fissazioni, anche se spesso le vorremmo celare allo sguardo altrui.
Cambiare un’alimentazione alle volte, che sia per una esigenza particolare o per perdere peso , è un procedimento che si insinua in una zona di comfort in cui il soggetto si sente al sicuro.
Una zona off limits dove si crea la dimensione della rilassatezza e da dove si allontano le tensioni quotidiane che derivano dall’ambiente esterno.
Ciò che possiamo fare in questa sede è semplicemente analizzare le possibili differenze che esistono nei regimi alimentari. Vedremo anche come sia possibile reintegrare le eventuali mancanze incontrate da vegani e vegetariani che potrebbero danneggiare l’omeostasi del nostro corpo.
Esiste una serie di studi che hanno come intento quello di dimostrare la validità in termini nutrizionali delle proteine vegetali, sottolineando il loro valore biologico e come sia possibile paragonarle a quelle animali in termini di mantenimento dei stessi parametri di forza. Prendiamo a confronto due alimenti che possono rappresentare le rispettive cucine vegane e onnivore: il seitan e la carne di manzo.
ABC delle sostituzioni
Pensare di SOSTITUIRE col seitan il valore biologico di una fetta di carne di manzo è pressoché impensabile in quanto le sue carenze sono incisive per un individuo.
- Mancanza di lisina. Un amminoacido essenziale per fissare il calcio nelle ossa.
Un particolare non da poco se si considera che è responsabile dell’aumento o diminuzione della densità dell’osso. Senza contare che serve a preservandoci dall’insorgere dell’osteoporosi .
La lisina permette la formazione del collagene e della cisteina (importante per la salute dei capelli) .
- Carenza di ferro . Una carenza non salutare sopratutto per donne in età fertile e che devono quindi sopperire ala perdita di tale elemento durante il ciclo mestruale. Problema quello dell’anemia ben più grave se poi si tratta di una donna in gravidanza, dove la richiesta di ferro aumenta.
- Mancanza di vitamina B12 , essenziale per la formazione dei globuli rossi.

Quando e come consumare gli alimenti?
Ovviamente non si tratta di demonizzare un alimento ma semplicemente spiegare perché non è bene consumarlo. Si incorre nell’errore ritenendo che abbia lo stesso impatto di una fetta di carne sul nostro organismo.
Se invece mettiamo a confronto i tempi di digestione ovviamente saranno diversi anche quelli e certamente influiranno ad esempio sulle performance di un atleta.
La digestione di una bistecca di manzo necessita di tre ore di tempo prima che questa arrivi all’intestino tenute. È ovvio che consumarla come pasto pre gara non sia particolarmente intelligente. Sarebbe più opportuno senza alcun dubbio consumare carboidrati specialmente per il valore energetico che hanno , atto a ottimizzare lo sforzo durante la performance.
Escludere tutte le possibili varianti da una alimentazione risulta controproducente. Ci vorrebbe un approccio intermedio che consideri molte tipologie di cibi a seconda dell’utilizzo da farne nel contesto di una giornata tipo.
La dieta dell’atleta
Nel caso di un atleta occorre valutare in primis il modello di prestazione, l’orario di allenamento e la durata delle sessioni di training. Ma anche i suoi cicli di sonno e veglia, gli orari dei pasti, la programmazione settimanale tra work out e recupero ed il planning competizioni.
Tutti stati in cui il fisico dell’atleta stesso cambia di continuo ed in cui anche il tasso di stress può influire sull’approccio nutrizionale.
Se il soggetto decide di coricarsi presto, non andremo a caricare di proteine animali il pasto serale. Quanto più prediligeremo alimenti la cui tempistica di digestione è breve .
Un carico proteico elevato lo potremo scegliere nel post work out , adempiendo alla funzione anabolica di tali macronutrienti.
L’ausilio dell’integrazione
Si è parlato di come un regime alimentare possa influire su un atleta. Certamente l’integrazione e la nutraceutica possono soddisfare anche le aspettative di clienti abituali delle palestre.
In merito ad eventuali carenze che si sviluppano in maniera cronica nei soggetti vegani o vegetariani, si attesta l’esigenza di colmare la mancanza di vitamina B12. Importantissima per la maturazione dei globuli rossi e la sintesi dei neurotrasmettitori. In età giovanile la sua carenza può comportare danni cerebrali. Nell’età fertile della donna si associa alla comparsa della sindrome premestruale con comparsa di malesseri, cefalee e depressione.
Può inoltre essere utile reintegrare vitamina D3, zinco , magnesio e omega 3. Essenziali quest’ultimi, non solo per la struttura delle membrane cellulari, ma anche per diminuire il rischio di scompensi cardiaci.
Gli omega 3 omega alfa infatti hanno una azione anticoagulante , antinfiammatoria se il loro consumo diviene abituale nel tempo. Tali elementi si trovano in alimenti quali pesce azzurro, olio di pesce, noci, olio di semi.
Anche la vitamina D3 dovrebbe essere reintegrata sia in diete per vegetarini e vegani. Ed anche in regimi alimentari con latte e derivati. Questo perché, a meno che non si viva 365 giorni l’anno al sole, andrebbe sempre assunta. Il suo ruolo è quello di stimolare la produzione naturale di calcio, fondamentale per il contrasto all’osteoporosi.
Gli integratori Icarus
Gli integratori ICARUS permettono di sopperire a tutte queste eventuali carenze. Anche per chi fa del vegetarianismo un modus vivendi e dottrina della propria vita.
Grande supporto in situazioni di ipovitaminosi grazie ad Omniavita , il multivitaminico privo di lattosio e derivati. Con Advivo sarà possibile contrastare la perdita della massa muscolare che può essere conseguenza di qualunque regime alimentare restrittivo si intraprenda. Lo scopo di un progetto di allenamento e alimentazione si basa sulla conservazione del muscolo. I nostri amminoacidi possono coadiuvare questo processo, rispettando i principi di ogni tipologia di alimentazione .
Durante il training dei nostri allievi vegetariani / vegani si può consigliare anche Magnum in quanto, grazie al suo blend di carboidrati microfiltrati; maltodestrine, ciclodestrine e fruttosio. Privi di lattosio e di rapidissima digestione , conferisce il giusto apporto di energia per il workout.
La nostra mission
La mission del nostro brand è quella di rispettare tutte le tipologie di pensiero. Ed anzi di aiutare i nostri clienti.
Come? Offrendo un supporto a 360 gradi ed un ampia scelta nell’abbinare più prodotti volti a soddisfare le esigenze di tutti i clienti.
Si può scegliere di essere vegetariani o vegani nel rispetto del proprio benessere e della propria salute.
Uno sguardo verso il futuro che vede l’azienda pronta a cambiare sempre di più assieme al modo di alimentarsi della popolazione mondiale.
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