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La ritenzione idrica dipende da dove l’accumulo dei liquidi è localizzato all’interno del nostro corpo e da quali cause esso dipenda.

I meccanismi che regolano la ritenzione dei liquidi corporei si articolano attraverso l’equilibrio di diversi fattori: ormonali, alimentari, tissutali, ambientali. Contrariamente a quanto imputato dai media, che demonizzano il sodio come fattore responsabile nel ritenere acqua.

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Due livelli di accumulo dei liquidi

Individuiamo due livelli di accumulo dei liquidi:

  • quello nel compartimento extracellulare in cui si crea edema e gonfiore,
  • quello presente in quello intracellulare all’interno delle cellule che compongono i tessuti stessi.

Le quantità localizzata in un compartimento piuttosto che nell’altro variano anche in base alla composizione corporea individuale. In quanto un incremento della massa cellulare, che è ricca di glicogeno muscolare, richiama acqua dal compartimento extracellulare a quello intracellulare.

Questo processo fisiologico è sinonimo di una sana idratazione e di un tono muscolare adeguato che consentono la localizzazione dei liquidi nel posto giusto.

L’accumulo invece nel tessuto extracellulare è modificabile attraverso l’allenamento con somministrazione di sovraccarichi. Come, ad esempio, il
training in palestra.

Un buon livello di massa magra permette di contrastare la ritenzione idrica, portando all’interno delle cellule muscolari l’acqua in eccesso.

Garantire un buon ritorno venoso, anche mediante pratiche di allungamento del tessuto muscolare e tendineo, contribuisce ad
evitare lo stallo dei liquidi nei tessuti.

Pertanto una attività che aumenti il flusso sanguigno degli arti inferiori è consigliata, purché sia di basso impatto. Come, ad esempio, una corsa leggera o una camminata veloce. Così da mettersi in salvo dall’ottenere l’effetto contrario a quello voluto, ovvero l’infiammazione dei tessuti e quindi richiamo di liquidi nella zona interessata.

Dal punto di vista dietetico

È importante lavorare anche sull’alimentazione per ridurre la ritenzione idrica.

Ci sono alimenti che andrebbero evitati, o quantomeno ridotto all’interno del proprio protocollo dietetico, in quanto risultano ricchi di nitrati e nitriti e carichi di sodio.

Si può asserire che eliminare completamente il sodio dalla dieta non è assolutamente necessario, è piuttosto consigliato assumerne quantità giornaliere adeguate. In quanto il nostro organismo regola il passaggio dei liquidi anche grazie al giusto bilanciamento dei micro elementi.

Un livello basso di sodio, (ormone che regola l’equilibrio dei fluidi corporei) non farà altro che innescare la iperproduzione di aldosterone, un ormone che stimolerà il corpo a trattenere più liquidi possibile.

Pertanto avere un controllo sulla glicemia nel corso della giornata, aiuterà a migliorare la circolazione e l’escrezione dei liquidi in eccesso.

Gli alimenti da evitare

Tutti gli alimenti come insaccati, scatolame, in salamoia o che hanno subito trattamenti previa vendita al pubblico andrebbero consumati con parsimonia poiché il carico di sodio risulta particolarmente elevato in una singola porzione.

Lo stesso discorso vale per i prodotti che hanno subito raffinazioni, come ad esempio il pane in cassetta, pasta di grano duro, farinacei e cibo preconfezionato. Tutti gli additivi inseriti in queste preparazioni non fanno altro che aumentare i livelli di insulina, ormone che ha una azione diretta sulla pressione sanguigna e quindi sulla ritenzione idrica.

In particolare un elevato livello di insulina porta alla vasocostrizione del microcircolo.

Diuritec

L’aiuto dell’integrazione

Anche l’integrazione è nostra alleata nel combattere la ritenzione idrica, specialmente se si utilizzano miscele contenenti diversi elementi come ad esempio accade in DIURITEC. Si tratta di un drenante composto da elementi che aiutano a migliorare l’eliminazione dei liquidi inaccesso.

Il tutto accade mediante l’azione dell‘equiseto, della betulla, del tarassaco, dell’estratto di mirtillo e della bromelina. Tutti elementi che stimolano ulteriormente la diuresi.

È acclarato che il processo deve avvenire in associazione con una dieta
adeguata, attività fisica costante ed una idratazione corretta.

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