Spedizione gratuita in Italia per ordini superiori a 49,99€
Dormire = riposare è automaticamente vero? Praticamente mai!
Ora, è ormai risaputo che la quantità di sonno ideale si aggira tre le sette e le otto ore a notte.
Quindi ci sentiremo riposati allo stesso modo dormendo per esempio dalle due di notte alle nove di mattina o dalle undici di sera alle sette del mattino? Giu… sbagliato!
Perchè è importante dormire?
Durante il sonno, l’organismo mette in atto tutta una serie di processi di riparazione delle cellule e dei tessuti, che rendono il dormire bene fondamentale per la nostra salute.
Mentre dormiamo avvengono diversi processi fisiologici indispensabili per l’organismo, come la rigenerazione cellulare dei tessuti del corpo umano e l’omeostasi sinaptica, ovvero il processo di immagazzinamento delle informazioni apprese durante il giorno.
In altre parole durante il sonno si forma la memoria di una persona. Riposare bene vuol dire aiutare l’organismo in questi processi.
Durante la fase di veglia le sinapsi aumentano il proprio volume (conseguentemente alla propria attività), fino ad arrivare ad un livello di saturazione per cui necessitano di una fase di “riposo”: è in questo momento che dovrebbe avvenire la fase di addormentamento. Durante il sonno le sinapsi si distendono, riducendo la propria attività al 20% rispetto alla fase di veglia e facilitando la rigenerazione delle cellule.
Le conseguenze dell’insonnia
Rispettare la giusta quantità di sonno è innanzitutto fondamentale per il corretto funzionamento delle attività cerebrali.
Senza riposare bene si riduce la capacità di risposta del sistema immunitario, riducendo la produzione dei linfociti e di altri globuli bianchi incaricati alla difesa dell’organismo dagli attacchi esterni degli agenti patogeni.
A risentirne è anche l’aspetto fisico. La mancanza di sonno influisce sulla salute della pelle, che diverrà più debole e soggetta a irritazioni, screpolature e alla comparsa di macchie cutanee.
Si allungano i tempi di convalescenza da patologie e periodi di malattia. Infatti la rigenerazione dei tessuti connettivi, come quelli di muscoli, organi interni, cartilagini e ossa risentono della mancanza di sonno.
La resistenza alla stanchezza fisica e mentale diminuisce, favorendo l’insorgere di stati depressivi e di malumore. Infatti l’insonnia influisce sulla produzione di serotonina, il così detto “ormone della felicità”.
Il momento migliore per dormire
L’orario ideale per dormire e riposare bene sembrerebbe dalle dieci di sera alle sei del mattino.
Non si tratta di ‘razzismo’ nei confronti dell’ora, ma della qualità del sonno che avremo. Questo orario riproduce il naturale ritmo circadiano del nostro corpo, oltre a imitare il sorgere e il calare del sole. Ce lo dice Shawn Stevenson, esperto di sonno e benessere olistico e lo ribadisce Matt Walker, ricercatore a capo del Laboratorio del sonno e di Neuroimaging dell’Università della California, Berkeley, il quale ci spiega che fra le otto di sera e mezzanotte il nostro corpo ed il cervello riescono a raggiungere le fasi rem e non rem di cui hanno bisogno per funzionare in maniera ottimale durante lo stato di veglia.

Gli stadi del sonno
Mentre dormiamo si susseguono dai quattro ai cinque stadi di sonno, della durata di circa novanta minuti.
I primi quattro, non REM, corrispondono ad un sonno lento, sincronizzato, detto anche ortodosso. Sono la fase di addormentamento, il sonno leggero, dove la coscienza è sopita ed i muscoli si rilassano, il sonno profondo ed il sonno profondo effettivo, in cui il nostro organismo effettivamente si rigenera.
Infine, il quinto stadio è la famosa fase REM, che avviene quattro o cinque volte per notte e viene detta anche sonno paradosso, per la forte attività cerebrale ed i rapidi movimenti oculari che si contrappongono al più completo rilassamento del nostro corpo.
Il termine ‘REM’ deriva dal fatto che gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (dall’inglese rapid eye movements = movimenti oculari veloci).
E’ in questo momento in cui sognamo.

Ad ogni modo non è andando a dormire all’ora giusta una volta a settimana che vedremo effettivamente dei benefici.
Da Harvard ci fanno presente infatti che certi modelli di sonno irregolare sono associati a prestazioni e produttività peggiori, che si rimanga in piedi fino a tardi o si vada a dormire come le galline. Che significa? Che è importante anche essere costanti, ovvero andare a dormire tutte le sere più o meno alla stessa ora per riposare correttamente.
L’integrazione
Il mondo dell’integrazione ci può sicuramente aiutare molto a trovare un corretto ritmo fra sonno e veglia.
Parliamo di integratori mirati ad un miglior equilibrio psico-fisico e dello stato di salute ma anche di prodotti pensati per aiutare a dormire. In questi ultimi prodotti troviamo sostanze rilassanti, come la valeriana, il tarassaco, il magnesio, la melatonina e la passiflora.
Queste sostanze agiscono globalmente nel nostro organismo, favorendo i nostri normali processi fisiologici, con effetti disintossicanti e calmanti del sistema nervoso. E dato che il nostro corpo è una macchina perfetta, la riduzione dello stress viene avvertita a 360° dalla persona.
Le app
Inutile dire che fioccano le app per il benessere personale che ti aiutano a correggere il ritmo di sonno, gratis e a pagamento, con suoni rilassanti per aiutarti ad addormentarti o meditazioni per rilassarti, per non parlare delle native. Anche le native dei cellulari non sono male: inserisci quanto vorresti dormire e a che ora vorresti addormentarti, e lei gentilmente ti ricorda che è l’ora e gentilmente ti sveglia al mattino. Gentilmente è la parola d’ordine. Super rilassante, devo ammetterlo.
In conclusione
Difficile coniugare un sonno corretto con i nostri ritmi di vita?
E’ una scelta, come tutto il resto, che facciamo direttamente o indirettamente. E’ importante farla consapevolmente.
Ti è piaciuto l’articolo? Leggi anche Tiroide felice, vita felice