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La Nutraceutica studia come prevenire alcune patologie attraverso rimedi non farmacologici e del tutto naturali.

Come agisce la nutraceutica?

Da sempre il potere delle piante ed i loro benefici sono associati a molteplici campi. Dalla cosmesi all’integrazione sportiva ed alimentare, la medicina estetica e l’attività motoria adattata.

Esse sono in grado di attenuare e dissolvere sintomi e cause di patologie oggigiorno comuni e che affliggono buona parte della nostra società.

La sindrome metabolica

Essa si manifesta attraverso la compresenza di tali patologie , curabili come singole manifestazioni di quello che è un disturbo cronico.

La persona affetta da sindrome metabolica è il paziente tipo che si incontra anche nelle palestre, con il giro vita ampio ed una percentuale elevata di grasso.

Probabilmente è ad un passo dal diabete di tipo due (alimentare) e presenterà dunque una condizione di insulino-resistenza. Ovvero sia una sensibilità alterata del glucosio da parte dei tessuti bersaglio. I muscoli ad esempio, i quali non saranno in grado di utilizzare al meglio le molecole di glucidi a scopo energetico.

Pertanto il glucosio tenderà ad accumularsi nel sangue e verrà portato a stoccaggio alimentando il tessuto adiposo.

È chiaro che in una condizione come questa il nostro paziente deve eseguire un protocollo alimentare che gli consentirà di abbassare la glicemia a riposo. Così da poter estinguere il rischio di diabete mellitoe ristabilire l’equilibrio glicemico.

Può venirci in aiuto più di un alleato: attività fisica ed integrazione.

La nutraceutica applicata

Molteplici studi sottolineano l’importanza nell’utilizzo dell’ACIDO ALFA LIPOICO nella cura del diabete.

Tuttavia in quanto un acido grasso, questo si trova a proteggere le cellule nervose dagli stati di disidratazione tipici del diabete che comprometterebbero irreversibilmente l’integrità delle cellule nervose. Necessariamente da evitare, in quanto provocherebbe nel nostro paziente stati di perdita di coscienza e malessere.

Possiamo cercare di contrastare il degenerare del diabete verso stati ben più gravi quali ad esempio:

  • nefropatia diabetica ( presenza di proteinuria associata spesso a ipetensione)
  • neuropatia e quindi piede diabetico
  • retinopatia diabetica
  • problemi cardiaci.

Il paziente dovrà essere sottoposto ad accurati screening ed anamnesi approfondite che ci facciano capire il grado e la condizione in cui riversa.

Tendenzialmente chi si rivolge ad un chinesiologo non riversa in stato avanzato di diabete o ipertensione. Risulta possibile dunque applicare un protocollo motorio sicuro volto al calo ponderale e delle resistenze periferiche.

La tipologia di attività fisica consigliata

Supponendo di avere un soggetto affetto da diabete mellito, in sovrappeso di 15- 20 kg e con una circonferenza addominale che supera di 100 cm, ritroveremo in lui elementi caratterizzanti della sindrome metabolica.

L’obiettivo attraverso l’attività fisica sposata alla nutraceutica è quello di provocare un calo di peso importante. Questo permetterà un correlato abbassamento della glicemia a riposo. L’attività di tipo aerobico si rivela a questo punto essenziale per favorire un dimagrimento progressivo, specialmente nelle prime fasi in cui il nostro paziente risulta impossibilitato ad effettuare movimenti complessi a causa del suo peso eccessivo. La dieta e l’attività aerobica leggera favoriranno il superamento del primo ostacolo.

Portando così il nostro paziente ad un peso ragionevole, sarà in grado di affrontare la seconda parte del protocollo volto al benessere psicofisico e all’aumento del tono muscolare.

Nutraceutica applicata per la sindrome metabolica

Può venirci incontro anche la nutraceutica come prevenzione e cura della sindrome stessa, in particolare ricordando che esistano moltissimi regolatori glicemici negli integratori e che essi possono ridurre l’alterazione della sensibilità insulinica dei tessuti target aiutando l’organismo del paziente a metabolizzare correttamente i carboidrati, collocando quest’ultimi nei siti di interesse.

Berberina, Gymnemia , cannella, acido alfa -lipoico e cromo picolinato, sono tutti elementi fondamentali per gestire i picchi insulinici post prandiali . È chiaro che la prevenzione costituisce l’arma più importante per la salvaguardia della salute.

Una sana alimentazione coadiuvata da allenamento ideato ad personam ( e non standardizzato) con dei professionisti del settore e l’integrazione adatta al caso, creano la base ideale su cui costruire un corpo sano che rimanga tale il più a lungo possibile.

PROTOCOLLO motorio CONSIGLIATO PER PAZIENTE CON SM

Il paziente affetto da sindrome metabolica si presenterà da noi avendo caratteristiche ben precise:

  • Obesità grave, o comunque in sovrappeso.
  • Circonferenza addominale che nelle donne supera gli 88 cm e negli uomini circa i 104, o comunque che si avvicina a quei valori.
  • Ipertensione , e dunque la possibilità che assuma farmaci per tenerla sotto controllo
  • Diabete di tipo due, che non necessariamente richiede una cura con insulina ma che presenta una modesta o forte insulino-resistenza.
  • Colesterolo e trigliceridi elevati.
  • Basso HDL Per prima cosa dobbiamo stabilire quanto sia grave la sua obesità. Se fossimo in possesso di una bioimpedenziometria professionale, sarebbe senza dubbio un mezzo che co consentirebbe di carpire informazioni importanti.

Ricordiamo che non siamo tutti chinesiologi / nutrizionisti, pertanto non è obbligatorio avere mezzi ultramoderni per rilevare la composizione corpore del paziente. In ogni caso, dovremo avere tutti i suoi dati segnati comprese le circonferenze sopratutto quella addominale.

Procedere per step

Una volta fatta una raccolta dati esemplare che quindi abbia tenuto conto di tutte le segnalazioni che la persona vuol farci e di eventuali farmaci che assume, passeremo all’elaborazione di un piano di allenamento adeguato.

L’obiettivo in primis è la perdita di peso in termini sia di chili che di massa grassa. Il paziente deve iniziare un piano alimentare personalizzato coadiuvato da una terapia motoria e nutraceutica allo scopo di migliorare la sua captazione ed utilizzo del glucosio.

Per quanto concerne la terapia motoria , in una prima fase l’esercizio di tipo aerobico sarà la migliore strategia. Fosse anche per le prime 4/6 settimane.

Lo scopo è anche quello di abbassare le resistenze periferiche dovute all’ipertensione poiché l’attività aerobica stimola la produzione di NO , un potentissimo vasodilatatore naturale.

L’attività aerobica e la nutraceutica

Circa la tipologia di attività aerobica ci sono delle precisazioni da fare in quanto se avessimo un paziente con un forte tasso di obesità , problemi articolari, difficoltà nella deambulazione, sarebbe opportuno svolgere i primi mesi di attività in acqua. L’acqua è un elemento dalle caratteristiche ottimali per permettere al paziente di muoversi in libertà senza sentire il carico del suo peso, senza avvertire dolore alle articolazioni e dal potere sfiammante. In ambiente acquatico , esercizi di andature e con piccoli attrezzi galleggianti , permetteranno di muoversi più agilmente per passare poi in palestra una volta perso almeno il 15% del peso e senza dolori articolari.

In palestra ci sarà la possibilità di allenare il paziente con attrezzi e macchinari cardio che lo tengano in sicurezza prima di tutto. Ad esempio le bike recline . Si tratta di bike con lo schienale che permettono di adagiare il soggetto non ancora in grado di gestire la sua fisicità. In questo modo pedalerà in sicurezza e senza affaticamenti dovuti a posture scorrette.

Evitate anche i tapis roulant in presenza di infiammazioni al nervo sciatico ( molto comuni col sovrappeso) a meno che il soggetto non sia in salute articolare.

L’Allenamento

Per quanto riguarda la tipologia di allenamento, il Circuit training può essere una valida alternativa. Suddividere il lavoro a stazioni ed utilizzare piccoli attrezzi , il tutto scandito a livello temporale.

ESEMPIO: Riscaldamento 15 minuti su bike recline Circuito disponendo delle stazioni scandite da 40 secondi di lavoro per ognuna:

  • STAZIONE 1 , squat liberi o con kettlbell
  • 2 mountain climber
  • 3 alzate laterali
  • 4 affondi alternati per dietro ruotando il busto con palla medica
  • 5 push -up sulle ginocchia Il tutto ripetuto 3/4 volte.

Al termine se il nostro paziente è ancora in forze, potremmo aggiungere 10 minuti di internal training sulla bike. Un lavoro molto leggero che servirà più che altro a chiudere la sessione di allenamento.

Questa rappresenta ovviamente solo un esempio della tipologia di allenamento, supponendo che il soggetto sia perfettamente in grado di eseguire la sequenza e considerando che magari non è del tutto un principiante. Sta alla fantasia dell’operatore e alla programmazione mensile che chiaramente è dettata dai progressi dell’allievo.

Ed il progresso si avrà solamente se noi avremo trasmesso loro l’importanza di ottenerlo.

Programma Nutraceutico

Ulteriore progresso lo avremo mediante la somministrazione di prodotti nutracutici adatti al diabete mellito di tipo due , senza terapia insulinica. Spesso il paziente avrà bisogno solamente di alcuni regolatori glicemici che agiranno sulla stimolazione della produzione insulinica autonoma e l’assorbimento del glucosio nei tessuti target. Diverse le soluzioni che possiamo consigliare al nostro paziente:

  • BERBERINA, dall’effetto ipoglicemizzante . Studi dimostrano che una assunzione compresa tra 0.5 e 1.5 mg/die per 8-12 settimane ,è in grado di abbassare la glicemia a digiuno e post prasndiale. Se abbinata ad altri ipoglicemizzanti come metformina e sulfoniluree ne potenzia l’azione.
  • GOMMA GUAR , coltivata in Pakistan, India . Dal seme di questa pianta si ricava la sostanza gelatinosa che ha notevolissimi utilizzi nell’industria alimentare : cereali, salse, yogurt e budini. In associazione con le fibre è in grado di ridurre il carico glicemico del pasto e rendere graduale l’assorbimento di glucosio. Riduce anche la concentrazione d trigliceridi.
  • ACIDO ALFA-LIPOICO, potenzia la sensibilità insulinica tissutale , migliora il trasporto del glucosio all’interno della cellula.
  • PSYLLIUM. I suoi semi sono utilizzati da millenni per favorire il transito intestinale. La fibra presente al suo interno migliora l’assorbimento di glucosio e di lapidi , lavorando proprio sull’assorbimento intestinale degli stessi. –
  • ESTRATTO DI CANNELLA E CROMO PICOLINATO , la prima èha un effetto ipoglicemizzante e può essere spesso abbinata con il cromo per migliorare l’assorbimento degli zuccheri.

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