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Se tentassimo di rappresentare graficamente il tempo, la trigonometria e la fisica ci insegnano che potremmo disegnarlo su un grafico in rapporto allo spazio. Questa relazione spiega la velocità alla quale un oggetto si muove e dunque colloca lo stesso in un sistema ben definito.

Può sembrare a prima vista complicato, ma al contrario semplifica la nostra vita tutti i giorni: è un insieme di rapporti matematici che da sempre occorrono per contestualizzare il mondo che ci circonda ed avere punti di riferimento saldi.

Il concetto della temporalità da sempre interessa i maggiori campi di ricerca a cui applichiamo la nostra mente: la filosofia, la fisica, la letteratura, l’astronomia e persino l’ingegneria. Si tratta di variabili da considerare in qualunque misurazione, che il fine ultimo sia produrre, creare o progettare.

I protagonisti della filosofia antica e moderna ed i letterati di tutte le epoche poi si sono concentrati su questa interessantissima tematica. Da Aristotele a Kant, da S. Agostino a Martin Heidegger.

La filosofia e il tempo

In filosofia quindi il tempo assume molteplici accezioni. Secondo Aristotele si tratta di una variabile, da considerarsi solo in relazione alla presenza o meno di cose che potevano mutare la loro forma. E’ un concetto apparentemente complicato, ma andando a semplificare ne consegue che senza oggetti da osservare, il tempo non esista. Questa viene chiamata visione OGGETTIVA del tempo, perché appunto funzionale all’esistenza di un oggetto.

Diversa ma altrettanto interessante c’è poi la visione SOGGETTIVA, proposta da Agostino di Ippona. Agostino sostiene come il tempo sia il modo con cui la coscienza dell’uomo guarda le cose che lo circondano. Le caratteristiche di un oggetto esistono quindi a prescindere da come l’uomo le conosce, le apprende nel tempo.
Rimane molto utile l’esempio della cattedrale. La cattedrale è composta da molteplici elementi: vetrate, opere architettoniche, dipinti, altare. L’uomo riesce a comprendere che si tratta di una cattedrale solamente analizzando ogni elemento che la compone, separatamente.

Il concetto di perfezione

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La visione soggettiva riguarda pertanto la visione dell’uomo. Differentemente farebbe Dio, che analizza gli elementi che la compongono contemporaneamente. Di qui l’imperfezione dell’uomo di fronte a Dio.

Per S. Agostino dunque l’uomo, nella sua imperfezione, conosce le cose nel tempo, segmentando le parti che le compongono.

Intuizione rivoluzionaria è la concezione kantiana, che si distingue dalle precedenti come “forma a priori della sensibilità”.
Una caratteristica insita nell’uomo è quella di utilizzare l’esperienza per elaborare conclusioni e punti di riferimento. L’uomo utilizza il tempo come un mezzo di cui è dotato dalla nascita (a priori) per arricchire la sua conoscenza ed affrontare così il mondo.

Il senso interno

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Non sono gli eventi esterni all’individuo che determinano la nozione di successione degli stessi, ma è qualcosa di insito in noi che ci permette di farlo.

“ Il tempo non è altro che la forma del senso interno, cioè dell’intuizione di noi stessi e del nostro senso interno”.

In Kant è anche la percezione della nostra interiorità attraverso il tempo che scandisce il susseguirsi dei progressi conoscitivi che avvengono in noi. Questo concetto è più comunemente noto come EVOLUZIONE DELL’ANIMA.
In questo caso il tempo ha valore in relazione alla crescita personale, di evoluzione della propria interiorità verso un livello superiore.

Nozioni essenziali per la crescita e l’evoluzione personale e probabilmente una delle visioni migliori da considerare quando ci addentriamo in questo campo di studio. Tuttavia nella concezione odierna il tempo sembra ridotto ad un modo per scandire i doveri quotidiani che la vita impone.

“tempo non c’è tempo, sempre più in affanno, inseguo il tempo vuoto di senso. Senso di vuoto”.

F. Battiato

La soluzione

L’unica alternativa che abbiamo per sopravvivere all’ineluttabilità di questo tempo odierno è  imporre  quindi un  significato  ai momenti che viviamo, immettere in questo contenitore vuoto qualcosa che rappresenti la nostra essenza e le nostre passioni attraverso la crescita personale e dell’anima. Conferire un significato al tempo e non lasciare che esso trascorra lasciandoci in balia degli eventi, fare in modo quindi che siamo noi gli artefici della nostra vita e del significato che diamo ad essa, perché

“Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato.”

J.R.R. TOLKIEN

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